Come Rete delle educatrici ed educatori
sosteniamo lo sciopero indetto per il 18 giugno dalle lavoratrici e
dai lavoratori del Servizio Sociale del comune di Bologna.
Ritroviamo nelle ragioni di questa
giornata di lotta le stesse ragioni che ci hanno portato ad
intraprendere un percorso di mobilitazione che ha avuto un importante
momento di visibilità pubblica con lo sciopero e la manifestazione
dello scorso 4 giugno a cui, tra l'altro, molte e molti di loro
parteciparono.
Crediamo che solo a partire dai
percorsi di mobilitazione si possa contrastare l'assalto in corso ai
servizi cittadini e alle nostre condizioni di lavoro e cominciare
finalmente ad immaginare e praticare le traiettorie del welfare che
vogliamo. Crediamo che il moltiplicarsi dei fronti e dei soggetti in
lotta renda più forti tutti i lavoratori e tutte le lavoratrice del
sociale che tengono in piedi quel che rimane del sistema di
protezione e promozione del benessere di questa città.
Crediamo che la solidarietà reciproca,
nel rispetto dell'autonomia dei percorsi di ciascuno, ci renda più
forti perché ci consente di riconoscerci in una comune condizione di
vita e di lavoro che invece la precarietà frantuma e nasconde;
perché ci protegge dall'isolamento che caratterizza spesso la
quotidianità di chi nei servizi lavora o di chi dei servizi
usufruisce.
Invitiamo dunque l'insieme delle
lavoratrici e dei lavoratori del sociale della città a partecipare
alla giornata del 18 giugno. Anche coloro che non sono direttamente
chiamati allo sciopero, e in particolar modo coloro che sono
impiegati in servizi alla cui chiusura estiva corrisponde la consueta
interruzione di lavoro e di reddito, e che si trovano in questi
giorni a chiedersi se mai arriverà un assegno di disoccupazione o la
cassa integrazione.
Se la solidarietà è un arma, torniamo
ad imparare a maneggiarla.
Rete delle educatrici e degli educatori
di Bologna
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